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Le radici affondano nella terra – Gli spiriti della terra

Linearetta è alla caccia di una base di qualità per la produzione della nuova linea degli Spiriti della terra. Il punto di arrivo è Mapello, provincia di Bergamo: Distilleria Locatelli

Non so bene dove siamo. Il navigatore mi ha rifilato una serie di destra e sinistra micidiali e ci ritroviamo nel bel mezzo della pianura padana, tra villette e capannoni, dove niente sembra avere un’identità.
Niente di straordinario al giorno d’oggi. La ricerca della comodità ha spinto alla replicazione di modelli prefabbricati e, purtroppo, non sto solo parlando del campo delle costruzioni e dell’urbanistica. L’omologazione del gusto ha permeato il mercato, offrendo prodotti sempre uguali per riuscire a soddisfare il gusto medio delle persone.
Per una specie di scherzo del destino, siamo nel bel mezzo dell’anonimato padano per riuscire ad andare controcorrente e creare un prodotto fuori dagli schemi: una linea di spiriti, gin, amari e liquori, prodotti interamente da Linearetta.

 

Tiriamo dritto lungo un muro grigio, svoltiamo a destra dentro un cancello aperto e ci si schiude uno spettacolo non indifferente. Nel piazzale c’è un’enorme montagna di vinacce, pronte ad essere lavorate. Siamo arrivati a destinazione: Distilleria Locatelli.

 

 

Ci accoglie Fabrizio, erede dell’attività, quarta generazione di distillatori della famiglia. Ha iniziato il bisnonno in questo stesso stabilimento, un cascinale dalla struttura tradizionale, due braccia che racchiudono un grosso cortile, e, nell’edificio principale, la casa di famiglia e la vecchia caldaia Cornovaglia, non più funzionante ma ancora presente.

 

 

A parte l’impianto, rinnovato negli anni ’80 con un distillatore sottovuoto e una colonna a piatti, è cambiato poco in un secolo di attività. L’annata inizia a settembre in contemporanea con le prime vendemmie, momento nel quale affluiscono alla distilleria, man mano che le vinificazioni procedono, le vinacce dalle zone vinicole limitrofe: Oltrepò, Langhe, Valpolicella e Valtellina, per un totale di 30000 quintali all’anno. Il vapore utilizzato nell’impianto è generato grazie all’acqua proveniente dal torrente Dordo, che scorre poco lontano da qui.
Dalla colonna escono sia grappa che alcool neutro a 96° alcolici, quello che ci interessa.
Entriamo nell’area destinata all’affinamento, botti di legno e grandi serbatoi ospitano il lavoro fin qui fatto e improvvisiamo una piccola degustazione.

 

 

Perché siamo qui? Da mesi oramai abbiamo messo in piedi il progetto degli Spiriti della terra, partendo dai Gin Grezzi e dai Liquori della Terra, una piccolissima, microscopica produzione di superalcolici che rispecchiasse a pieno la nostra filosofia, utilizzando i migliori prodotti che la nostra penisola può offrire e impiegando unicamente mezzi semplici, senza alcuna eccessiva manipolazione.

Abbiamo sperimentato botaniche e combinazioni di ogni tipo ma non riuscivamo a raggiungere il risultato desiderato. L’errore era di fondo. La base dalla quale partivamo, l’alcool neutro, che neutro non era neanche un po’.
Ci siamo messi e cercare e abbiamo scoperto Fabrizio e la sua piccola attività.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In serata abbiamo allestito, con la collaborazione di alcuni clienti abituali, una veloce degustazione alla cieca tra l’alcool della Distilleria Locatelli e un alcool commerciale acquistabile dai canali della grande distribuzione. Il verdetto è stato unanime, schiacciante e, vista la lunga ricerca, anche confortante. L’attenzione riposta nel produrre alcool neutro su piccola scala, partendo da materie prime di qualità si percepisce in maniera netta, dando una base piacevole, senza alcuna pungenza, adatta per l’uso che vogliamo farne.

 

Le radici affondano nella terra. Possiamo dirlo con orgoglio anche dei nostri nuovi liquori e dei nostri nuovi gin. Affondo le mani nelle vinacce.

 

Si parte.

 

La destinazione non la sappiamo.

 

Venite ad assaggiare tutto quello che troviamo nel nostro percorso.

 

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