home

Il castello di Stefanago difende il suo territorio

Visita al Castello, produttore di vino biologico ed impegnato nella difesa del suo territorio: l'Oltrepò

Già dal nome dovreste intuire che visitare il Castello di Stefanago è un’esperienza unica. La verità è che non è il castello in sé a rendere l’esperienza straordinaria ma l’ospitalità di Giacomo e di tutta la famiglia Baruffaldi, che in questi territorio versa ettolitri di sudore per produrre vini ed altri prodotti genuini e di qualità.

 

Torre di Stefanago

 

Siamo nelle prima colline dell’Oltrepò, a poche centinaia di metri da Fortunago, borgo considerato tra i più belli e caratteristici di tutta Italia, e, come mostra Giacomo sulla cartina, nel centro preciso della zona, punto strategico per il controllo del territorio. Non possiamo negarlo, salendo sulla torre, nucleo originario attorno al quale è stato costruito il castello vero e proprio, si gode di una vista ampia e maestosa su tutti i colli attorno, fino alla pianura.

 

Panorama dalla torre di Stefanago, in basso a destra la cantina

 

È da qui che possiamo ammirare tutti i terreni dell’azienda; più di cento ettari, di cui 20 vitati, e tutto il resto destinato a bosco e seminativo, con l’aggiunta di alcuni piccoli laghi artificiali, a delineare un quadro completo di biodiversità. In un luogo così diventa logico praticare una viticoltura attenta e responsabile al territorio. L’azienda, infatti, è certificata biologica, ma l’impegno di Giacomo per il territorio non si ferma qui; lo ribadisce con forza e convinzione, mentre siamo seduti a tavola, parlando di denominazioni, creazione di una rete con i produttori dell’Oltrepò, valorizzazione dei vitigni e delle produzioni tradizionali, comuni denominatori portati avanti nell’ampia gamma di vini che Castello di Stefanago propone.

 

Giacomo Baruffaldi ed Alessandro discutono di territorio, godendosi il panorama

 

Il loro lavoro non si ferma qui. Su queste colline viene coltivato l’orzo che da vita alle birre del birrificio Stuvenagh, gestito dal figlio Jacopo e dal genero Ambrogio, ed il grano per realizzare pani e pizze, serviti nel locale attiguo alla costruzione principale. L’idea è quella di riuscire a realizzare un’ampia gamma di prodotti, cercando di mantenere in vita le tradizioni della zona e la genuinità.

 

Alessandro dopo qualche bicchiere

 

Parlando ed assaggiando i vini dell’azienda è palese l’esistenza di un filo conduttore; tutti i vini che ci vengono versati sono schietti testimoni di un territorio intatto, compreso, valorizzato e coccolato da pratiche agronomiche sostenibili.
Non ci sono voli pindarici, non ricercate complessità, sono vini nati per essere bevuti con facilità, ma mai in maniera spensierata; dalla genesi del castello, con la sua torre, alla genesi dei vini, rimane intatta la funzione di difesa costante della zona.

 

Linea Retta 2024 © All rights reserved