“Ma com’è bello il vino, bianco bianco bianco, rosso è il mattino, sento male a un fianco. Vita vita vita, sera dopo sera, fuggi tra le dita, spera, mira, spera.”

Guarda l’alba, che scalda le colline, asciuga l’uva, crea lo sbalzo di temperatura perfetto per far esplodere gli aromi delle uve. E non importa quali siano: cortese, sauvignon, bianco, favorita, arneis e, nonostante il mare sia ben lontano da casa, vermentino, il quale qui, su sedimenti marini, non sente però la mancanza della terra natia.

E il mare nel bicchiere si sente con un turbine di agrumi e macchia mediterranea che, superate le montagne, arriva a Canelli. Un calice che invita a scappare dalla fatica delle vigne langarole, per raggiungere la costa e godere il tramonto, sera dopo sera, con una bollicina profumata e morbida, seppur ostinatamente naturale.